Iniziamo oggi, con questo articolo del blog della Frosini Pietre, un approfondimento tecnico-geologico sulla Pietra, con una sezione che abbiamo chiamato “Materiali” e che ci auguriamo possa stimolare la curiosità dei nostri lettori.
Fra i materiali in Pietra estratti in Toscana quelli più importanti dal punto di vista storico e architettonico, specie per la città di Firenze, sono le arenarie.
Oltre l’antica Pietraforte, dal colore dorato, che ha rappresentato la nota caratteristica dell’architettura fiorentina almeno fino al XVI secolo, vengono utilizzate ampiamente le pietre arenarie grigie cavate in tutta la Toscana, in particolar modo quelle denominate Pietra Macigno e Pietra di Firenzuola.
Bisogna sottolineare che, a dispetto delle somiglianze (questi due materiali sono simili per un occhio poco avvezzo), le due arenarie appartengono a situazioni geologicamente differenti e presentano diversità abbastanza marcate nella loro composizione, struttura e proprietà tecniche.
Uno degli elementi di confusione è dato dall’attribuzione del nome commerciale Pietra Serena, utilizzato per entrambe le
Pietre arenarie, ma che sarebbe più corretto riferire ad una sola varietà dell’arenaria Macigno, di un grigio-azzurro che ricorda il colore del cielo sereno.
Trattandosi di rocce sedimentarie, le pietre arenarie non sono materiali omogenei: in cava si presentano in strati che possono avere caratteristiche differenti e anche all’interno di un singolo strato o livello possono presentarsi variazioni dovute alla natura mineralogica e petrografica dei sedimenti e ai processi di formazione della roccia.
Normalmente vengono distinte diverse varianti merceologiche della stessa roccia sulla base delle caratteristiche più evidenti (colore, grana, venature, compattezza, durabilità, lavorabilità, etc.)
I nomi utilizzati commercialmente son
o dunque puramente descrittivi e non hanno valore tecnico o geologico.