La Frosini Pietre è sempre pronta ad accogliere chiunque voglia avvicinarsi al mondo della Pietra, è questo lo spirito con cui è nata La Bottega della Frosini Pietre che nel tempo si è arricchita di oggetti in esposizione, strumenti di lavoro, pietre naturali, pubblicazioni e carte geologiche. Un luogo di confronto su un mestiere tradizionale, profondamente radicato nel territorio del Comune di Lastra a Signa, città che porta nel nome il legame con la Pietra: l’estrazione e lavorazione delle lastre di Pietra Macigno in particolare. È con questo spirito che nelle scorse settimane la Frosini Pietre ha accolto l’amministrazione comunale di Lastra a Signa con il sindaco, Angela Bagni, l’assessore al marketing e allo sviluppo economico Stefano Calistri e la dott.ssa Silvia Bazoli dell’Ufficio Turistico di Lastra a Signa, che sta promuovendo, con il portale Lastra on Tour il territorio lastrigiano e le sue tante risorse.
La visita parte, dunque, dalla Bottega dove si possono toccare con mano i materiali naturali, in particolare la Pietra Macigno estratta dalla cava di Caprolo, tra le colline di Greve in Chianti, le molte finiture che caratterizzano la pietra e le fanno assumere connotazioni superficiali diverse; si parla quindi di spessori della pietra in base agli elementi che devono essere realizzati, di dimensioni delle lastre, vincolanti per un corretto utilizzo di un materiale naturale, della maniera tradizionale a confronto con quella attuale per l’estrazione e lavorazione dei blocchi, nell’ottica di un utilizzo responsabile di una risorsa limitata.
Questa prima parte ha anche l’obbiettivo di fugare i dubbi su cosa si intende veramente per Pietra Serena. La Pietra Serena è il Macigno; una formazione geologica che appartiene alla Serie Toscana e risale all’Oligocene, circa 30 milioni di anni fa. Le pietre toscane per eccellenza sono la Pietra Macino e la Pietraforte, con queste sono stati realizzati la maggior parte degli edifici monumentali di Firenze e di molte altre provincie toscane.
A questo punto il visitatore è pronto per essere accompagnato in produzione.
È un percorso affascinante, si resta immancabilmente impressionati dal ritmo cadenzato delle lame dei telai che trasformano i blocchi in lastre, dal rumore dell’acqua, dalla capacità dei dischi delle macchine a controllo numerico che realizzano i semilavorati sotto l’occhio attento degli operai specializzati, dalla cura degli scalpellini che rifiniscono a mano scale levigate oppure stipiti di cornici martellinate, cordonati subbiati e piani per camini scalpellati, oggetti che assumono valore grazie alla cura e all’attenzione per il dettaglio.