Dopo il Compasso o Sesta, la Squadra e il Metro, proponiamo, all’interno della rassegna sugli strumenti utilizzati dallo scalpellino, la Cassetta degli Attrezzi, il Palo da Mine e il Palo da Leva, tutti di proprietà di Tullio Naldi, l’ultimo scalpellino di Lastra a Signa, raccontato nell’articolo precedente.
Le foto in basso racchiudono tutti e tre questi strumenti, con la cassetta degli attrezzi, il palo da mine e il palo da leva.
Cassetta degli Attrezzi
La cassetta degli attrezzi di uno scalpellino era realizzata in legno ed era fondamentale per il mestiere. Infatti si posizionava in tre posture differenti; orizzontale, verticale e a seduta in base all’altezza de sasso da scalpellare. Quest’uso dipendeva dalla necessità di stare comodi quando si lavorava, senza doversi sforzare troppo. La posizione più utilizzata era quella orizzontale.
Palo da Mine
Il Palo da Mine serviva per fare il foro nel masso, per potervi inserire la mina, quando quest’ultima era ancora possibile utilizzarla. Lo scalpellino utilizzava il Palo da Mine rotandolo nel masso in maniera oraria, non arrivando sino alla fine del pezzo, per evitare che l’operazione non andasse a buon fine, in quanto se si fosse giunti fino in fondo, il masso si sarebbe frantumato.
Palo da Leva
Il Palo da Leva si utilizzava per rivoltare un sasso. Quando i sassi erano particolarmente pesanti, più scalpellini si mettevano a lavorare insieme e provavano a rivoltarlo. Nel caso non riuscivano a rivoltarlo, utilizzavano la Binda.