Eccoci alla terza puntata della rassegna sugli strumenti dello scalpellino. Oggi vi proponiamo tre elementi fondamentali dell’antico mestiere, ma che ancora oggi risultano essere centrali nell’attività lapidea, come Zobir ha spiegato nella sua intervista pubblicata lunedì scorso. Sono lo scalpello, la subbia e la martellina. Seguendo quest’ordine potrete vedere, in basso, gli strumenti presenti nella Bottega della Frosini Pietre.
Scalpello
Etimologia & Storia: scalpèllo (pop. scarpèllo) s. m. [lat. scalpellum, propr. «coltello chirurgico», dim. di scalprum (der. di scalpĕre «intagliare, incidere»)]. Realizzato nel secolo scorso in ferro temperato e oggi in acciaio.
Struttura & Funzioni: Principale strumento da taglio adoperato nella lavorazione della pietra per lastrici. Lo scalpello usato dagli attuali scalpellini ha la punta di vidial che migliora la durata dello strumento, ma non modifica sostanzialmente le sue caratteristiche nei confronti di quelli usati nel secolo scorso.
Subbia
Etimologia & Storia: sùbbia s. f. [lat. sūbŭla «lesina» (e nel lat. tardo anche col sign.), affine a suĕre«cucire»]. Arnese d’acciaio in forma di scalpello a punta piramidale quadrangolare o a punta conica, adoperato dallo scalpellino per sgrossare le pietre, distaccandone scaglie abbastanza voluminose. Nel secolo scorso, la subbia, era usata anche in cava per praticare i fori nei blocchi di pietra che dovevano essere suddivisi in conci.
Struttura & Funzioni: E’ un ferro appuntito in acciaio. La subbia ha dimensioni che variano in base alla lavorazione da eseguire. Comunque l’asta ha un diametro che va da 10 a 25 mm e una larghezza che varia da 20 a 30 cm. La subbia produce diversi effetti sulla pietra in base all’angolazione di questa con la superficie della pietra. Tale strumento è il più usato nella scultura, ma anche nella lavorazione delle pietre per i lastrici.
Martellina
Usata per lavorazioni superficiali dei conci di pietra. La superficie colpita con questo strumento veniva rigata più o meno profondamente.