La Frosini Pietre mette in luce così uno dei valori più importanti che la caratterizza: l’attenzione e la cura del particolare. In questo il design si concretizza ed esprime appieno.
La richiesta dell’azienda fiorentina Led Lighting, supportata dal designer Carlo Sabbatucci che ha ideato il prototipo, è stata tramutata in oggetto, concreto e funzionale.
Come scrive il designer Sabbatucci, “Come suggerito dal nome, questa lampada da terra produce un fascio luminoso variabile tra 0° e 180°. La luce si modifica nel rapporto diretto e ‘analogico’ tra lampada e utente. Attraverso due nottolini in ottone sul retro della barra in legno, si puoò far scorrere avanti e indietro il profilo LED in un binario, regolando l’intensitaà e l’angolo del fascio luminoso.”
Attraverso le immagini si può seguire il processo produttivo che vede emergere da un unico blocco di Pietra Macigno alto 20 cm la base della lampada. E’ un processo di scavo attraverso il mandrino. Il blocco grezzo viene sagomato, scavato e poi l’elemento quasi terminato è estratto con cura. Nelle fasi successive, seguendo i grafici di progetto vengono praticati i fori e la superficie di Pietra viene rifinita a mano. Un prototipo dunque di cm 15x15x20H che farà da base per una lampada contemporanea.
L’occasione di questa progettazione è estremamente interessante. Si tratta della quinta edizione di una esposizione di arte e design in mostra in uno storico giardino botanico del XIX secolo, Villa Gaeta a Moncioni, presso Montevarchi, Arezzo. Il tema di questa ultima edizione(2017) è “PINETUM 04 DESIGN CONTEMPLAZIONI”.
“Il progetto è curato da Bruno Boretti, Silvia Fabbroni, Laura Moretti e Guido Pellegrini.
Giunta alla quinta edizione, la manifestazione artistica che si prefigge di segnalare giovani talenti è stata realizzata quest’anno grazie al contributo di quattro ‘mentori’, ovvero personaggi del mondo del design di autorevolezza riconosciuta, che a loro volta hanno indicato quattro giovani designer per progettare ciascuno oggetti di design da inserire nel parco di Villa Gaeta in occasione della mostra.
I ‘mentori’ sono i noti designer Luca & Marco Baldini (Studio Q-bic), Vanni Pasca, Patrizia Scarzella, Matteo Zetti & Eva Parigi (ZP Studio) che hanno invitato, rispettivamente, i talenti Lorenzo Montefiore, Francesco Librizzi, Carlo Sabbatucci e Valeria Rugi. A Villa Gaeta di Moncioni, proprietà dell’interior designer Bruno Boretti, si sono svolte già tre edizioni di “Artisti in Residenza”: nel 2013 “Pinetum 00 Contempo Lontano”, nel 2014 “Pinetum 01 Farparte” e nel 2016 “Pinetum 03 Kriptòs” (dedicate a giovani artisti invitati a lavorare e a risiedere per un mese, prima dell’inaugurazione della mostra, nella storica residenza); nel 2015, in un’ottica di alternanza tra arte e design, si è svolta la prima edizione dedicata al design, dal titolo “Pinetum 02 Innesti”.
In questi anni, il focus delle mostre è stata la relazione spirituale tra la creazione artistica con il luogo della loro esposizione, nell’alternanza, ormai consolidata, di una edizione dedicata all’arte e di un’altra dedicata al design. Mentre la manifestazione prende gradualmente forza e continuità, quest’anno il tema prescelto, “CONTEMPLAZIONI”, intende rafforzare l’idea di un parco dove alla collezione di conifere di Giuseppe Gaeta si affianchi una collezione di opere d’arte e di design inserite armoniosamente nel contesto verde.
Villa Gaeta si trova sul magnifico versante valdarnese dei monti del Chianti: è un edificio del XVII secolo, ampliato nel secolo successivo, circondato da un arboreto di circa tre ettari denominato “Pinetum”, una rara quanto straordinaria collezione di metà ‘800 di conifere, ideata da Giuseppe Gaeta, avvocato del barone Bettino Ricasoli (secondo presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia dopo il conte Camillo Benso di Cavour) e appassionato di botanica.” Dal portale del Comune di Montevarchi