Le “Panchine Prato“, in Pietra Macigno di Greve, sono state studiate appositamente per il centro storico di Prato, disegnate dai tecnici dell’ Ufficio Qualità Spazio Urbano, in particolare dall’architetto Alessandro Malvizzo e realizzate presso il laboratorio della Frosini Pietre con l’ausilio delle macchine a controllo numerico per la sagomatura degli elementi e grazie ai maestri artigiani che hanno curato ogni dettaglio e in particolare la finitura che ricorda la trama di un tessuto. I calcoli strutturali delle panchine di Pietra Macigno sono stati eseguiti dallo Studio Tecnico Associato Coculo di Empoli.
La realizzazione delle panchine ha richiesto un’importante fase di studio per la non usuale forma degli elementi da sagomare e assemblare; la maggiore difficoltà è stata la necessità di coniugare una estrema precisione con la movimentazione di blocchi di Pietra Macigno di notevole dimensione e peso. Le panchine, complete hanno un peso di circa 700 chilogrammi.
Dai comunicati stampa del Comune di Prato: “Gli arredi, commissionati dall’assessore al Centro storico Filippo Alessi, sono stati montati sul lato del Duomo tra via Garibaldi e Corso Mazzoni e su quello lungo di fronte al Bar Coppini. Oltre ad abbellire la piazza delimitano l’area che sarà pedonalizzata. “A differenza di quelle che abbiamo messo in piazza del Comune”, ha spiegato l’assessore alla mobilità e all’arredo urbano, Filippo Alessi, “queste non sono un prodotto industriale ma sono state realizzate su disegno dei tecnici comunali da un’azienda di Lastra a Signa, specializzata nella lavorazione della Pietra. Tra le panchine di piazza del Comune e di piazza del Duomo c’è comunque un filo comune, che è quello di ridefinire lo spazio urbano rendendo visibile e fruibile l’intero scenario delle piazze, cosa che le vecchie fioriere di piazza del Comune rendevano impossibile. Inoltre, si tratta in entrambi i casi di prodotti di alta qualità, duraturi nel tempo, che renderà possibile, se in futuro qualcuno decidesse di volerle spostare, di utilizzarle in altri contesti urbani o nei giardini”. Alessi ha anche chiarito che le nuove panchine non hanno lo schienale “perché non siamo in un parco pubblico o in riva a un fiume. Le panchine all’interno di una piazza sono concepite come un punto di seduta momentanea e come elemento di arredo. Lo schienale sarebbe risultato troppo impattante”.