Il telaio per il taglio dei blocchi è un impianto che riveste un ruolo fondamentale nel processo di lavorazione dei materiali lapidei. La sua funzione è quella di ottenere – dai blocchi che arrivano in segheria dalla cava di Caprolo a Greve in Chianti – le lastre, i semilavorati di partenza per la produzione della maggior parte dei manufatti in pietra.
Il telaio usato con la Pietra arenaria è costituito da una struttura metallica che fa oscillare con movimento rettilineo traslatorio una lama di acciaio di altezza 18 cm e di spessore 3 mm. La lama è corredata sul bordo, la parte che effettua il taglio, da un numero variabile di settori composti da minuscoli diamanti sintetici amalgamati in una lega metallica. Le dimensioni dei settori, la concentrazione dei diamanti e il tipo di lega variano in funzione del tipo di pietra che deve essere tagliata: maggiore è la durezza del materiale da segare e minore deve essere quella della lega dei settori.
L’azione della lama è favorita da un continuo flusso d’acqua che la irrora con un duplice effetto:
– mantenere bassa la temperatura dell’utensile nonostante il notevole attrito con la pietra
– favorire lo spurgo della fanghiglia che si forma durante l’abrasione del taglio.
L’acqua sporca di fango viene successivamente fatta passare attraverso un depuratore che, trattenendo la parte solida della polvere, permette che l’acqua depurata possa essere reimmessa nel ciclo di taglio. Con i telai possono essere segati blocchi di oltre tre metri di lunghezza e due metri di altezza.
Esistono telai che funzionano con una sola lama e altri che possono montarne da una a varie decine per produrre contemporaneamente molte lastre.