Il 28 e 29 marzo 2017 la Frosini Pietre ha ospitato il primo percorso didattico, organizzato attraverso la piattaforma Italian Stories, “Scolpire la Pietra Serena”. Una due giorni che ha visto come protagonista Giuseppe Fasanella, giovane fisico italiano, attualmente dottorando al CERN di Ginevra. Dagli scontri tra particelle in laboratorio al martello e scalpello della nostra bottega il salto potrebbe, in apparenza, sembrare incolmabile. In realtà, tra le tante passioni di Giuseppe, al di là della Fisica, c’è tanta manualità, attenzione ai materiali naturali, alla tradizione italiana, artigiana e contadina.
Ed eccoci dunque, in bottega, per l’ incontro con gli strumenti e i materiali. Il primo passo, con lo scalpellino Zobir per la lezione sulla subbiatura di uno stipite di portale partendo da un blocco grezzo di Pietra Macigno di Greve (la vera Pietra Serena). La superficie naturale deve essere resa piana con accapezzini e scalpelli, tutto a colpi sonori di martello. “Spianare il blocco”, come si dice in gergo richiede tempo, dedizione e forza fisica ma regala anche una buona dose di divertimento.
La seconda parte del corso ha dato spazio a un aspetto più creativo: la realizzazione di un ornato prevalentemente bidimensionale con la guida sapiente del prof. Rocco Spina, docente del Dipartimento di Discipline Plastiche e Scultoree presso il Liceo Artistico Statale di Porta Romana, a Firenze. Il prof. Spina non è nuovo alla collaborazione con la Frosini Pietre, è infatti in prima linea anche nella manifestazione “Giovani studenti scolpiscono il Macigno di Greve”, che quest’anno vedrà svolgersi la III edizione.
Giuseppe ha scelto di realizzare un tipico giglio fiorentino su una lastra di 20x30x4 cm. Dal prof. Spina è stato così guidato attraverso le varie fasi del processo creativo: dalla ricerca della simmetria e armonia delle forme nel disegno a mano libera, alla realizzazione delle forme, partendo dal perimetro con l’incisione a scalpello, attraverso tutti gli stadi di una lenta e paziente scalpellatura, sempre più di dettaglio. E il giglio ha preso forma, come potrete vedere nel reportage fotografico che vi proponiamo.