La fattoria Le Mortelle si trova in Maremma, vicino Castiglione della Pescaia. Faceva parte di un complesso più ampio chiamato La Badiola, già individuato sulle carte geografiche da Leopoldo II a metà dell’800. Mortella è il nome del mirto selvatico che caratterizza queste zone costiere, è il simbolo della fattoria, che da questo profumato arbusto mediterraneo trae anche il suo nome.
L’azienda appartiene alla famiglia Antinori che dal 1999 ha lavorato sia ai vigneti che alla nuova cantina con la convinzione che l’area, ancora emergente nel panorama vitivinicolo italiano, sia altamente vocata alla produzione di vini di qualità e che qui si possono esprimere al meglio le caratteristiche del terreno e delle varietà coltivate.
La terrazza della bottega è il punto di accoglienza per chi vuole visitare l’azienda e degustare prodotti rigorosamente biologici. La sua pavimentazione è stata realizzata dalla Frosini Pietre in Pietra Santafiora anticata, un processo meccanico cui dedicheremo, a breve, un post.
Entriamo nel dettaglio tecnico della Pietra Santafiora. Si tratta di un’arenarea a prevalente composizione silicea (quarzoso-micaceo-feldspatica) con cemento calcareo o calcitico-fillosilicatico, a grana evidente e porosità media. E’ un litotipo dal colore caratteristico ed estremamente variabile: dal giallo ocra al bruno, localmente tendente al bordeaux sino a generare vaghe venature ad andamento sub-parallelo. Per le sue proprietà tecniche è adatta per rivestimenti in interni ed esterni. E’ utilizzabile anche per pavimentazioni non soggette ad alto traffico.
Ritorniamo ora al dettaglio della Fattoria Le Mortelle. Il filo conduttore del progetto è l’integrazione con il paesaggio circostante e la valorizzazione delle tradizione. Per i colori e i materiali scelti si attinge dunque alle risorse locali; di qui la proposta della Frosini Pietre di orientarsi sulla Pietra Santafiora, anticandola per sottolineare fin da subito un legame senza contrasti con le preesistenze.
Per lo spessore della pietra è stato scelto il cm 3; nel montaggio si sono alternati tre diversi formati: le larghezze cm 25 – 30 e 35 con le lunghezze “a correre” (termine già altre volte utilizzato nei post che indica la possibilità di tagliare le lastre nel senso della lunghezza in un intervallo variabile e tale da ridurre al minimo il cosiddetto “sciupo”) da cm 40 a 70. Questa variabilità garantisce un risultato unico, non paragonabile ad altre pavimentazioni di formato standard.
La ricchezza cromatica propria della Pietra Santafiora ha poi completato la volontà del progetto: rendere lo scenario suggestivo e accogliente.
Il lavoro completo potete osservarlo anche sul sito di Homify